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TORRE DEL GRECO (NA): riprodotta la sezione centrale dell'imbarcazione romana rinvenuta ad Ercolano (27.02.03)
Quella barca di nove metri, un esemplare di un gozzo risalente al I secolo dC., affiorato ventanni fa ad Ercolano sta per essere riprodotto.
Più precisamente Mattia Di Donato, titolare degli omonimi cantieri navali di Torre Del Greco, ne sta ricostruendo la sezione maestra.
Pochi metri di scafo, con la chiglla e tutto quanto serve per dare l'idea di cosa fosse quel natante.
Il clone del gozzo di Ercolano è stato deciso dalle Soprintendenze archeologiche di Pompei e Napoli, dalla Regione e dal ministero per i Beni culturali per la mostra "Pompei, storie da un'eruzione" allestita al Museo Nazionale, visto che l'originale era Impossibile trasportarlo.
La barca troverà alloggio al primo piano, poco prima del grande Salone della Meridiana.
Per costruire chiglia e ordinate è stato usato legno di quercia, per il fasciame, invece tavole di pino in quanto lo scafo fu realizzato interamente con legni di origine mediterranea.
Le tavole della barca sono collegate tra loro attraverso un sistema di incastri a mortase e tenoni e bloccati allo scafo con cavicchi di legno.
Poi, per rendere maggiormente saldo il natante, le ordinate sono state riforzate con chiodi di rame a testa bombata.
Su reperto è presente anche un sistema di timoneria a "remo esterno" che gli esperti giudicano di grande interesse in quanto attualmente rappresenta l'unico esempio giunto sino a noi perchè, tra le imbarcazioni d'epoca romana recuperate, quella ercolanese è la sola che abbia conservato lo scafo integro sino al timone.
Su quale fosse stato l'impiego della barca ci sono solo delle ipotesi. Forse, dicono gli esperti, era usata per la pesca sotto costa.
(fonte: Il Mattino di Napoli)